lunedì, luglio 02, 2007

Pretofilia sotto scacco dell'oscurantismo e della censura

Non ho praticamente fatto a tempo a riportarvi la news sul nuovo videogame lanciato da molleindustria - corredata dalle prime avvisaglie di una montante marea oscurantista - che nel week-end il Governo ha deciso di dare corso alla richiesta del deputato Volontè che in un interpellanza parlamentare chiedeva l'oscuramento del sito di molleindustria.

Quelle che seguono sono alcune riflessioni
di P. a proposito dell'affaire molleindustria che hanno iniziato a circolare in rete, riflessioni che inevitabilmente si allargano ai precedenti - recentissimi - casi di censura preventiva e alle emergenti manie moralistiche con tendenze moralizzatrici.

Leggere per prepararsi a gridare Io sono Giordano Bruno!


*Il cospirazionismo cattolico*

Negli ultimi mesi il consumatore distratto di notizie può essersi fatto l'idea che dal mondo dell'arte stia emergendo una compatta area di dissenso anticlericale. In pochi giorni è esploso il caso de "La Madonna Piange Sperma" e della mostra "Recombinant Women" a Bologna, lo spettacolo "Messiah Game" in programma alla Biennale di Venezia e il videogioco "Operazione: Pretofilia" diventati addirittura oggetto di un'interpellanza parlamentare.
Commentatori e politici filoclericali non perdono occasione di collegare questi fatti parlando di una "inarrestabile moda di attaccare la religione cattolica" (Luisa Capitanio Santolini) in un clima già
incandescente per lo speciale di Santoro, il Gay Pride, i proiettili a Bagnasco.
Talvolta tracciano improbabili connessioni: "Sarà un caso, io non ci credo, ma proprio venerdì 22 giugno, la Rosa nel pugno e gli intolleranti radicali di «NoVat» avevano tenuto un loro seminario, con tanto di ennesima proiezione, sui presunti abusi sessuali di preti verso i minori, dal titolo La repressione sessuale, una politica che genera violenza." (Luca Volontè su Quotidiano Nazionale a proposito del solito giochino)
Talvolta sfoderano un linguaggio da lotta al terrorismo: "Qui non siamo di fronte ad episodi singoli, ma ad una strategia perseguita scientificamente e con ogni mezzo per distruggere dalle fondamenta la civiltà, la morale e la fede cattolica" (Pietro Siffi su Avvenire).
Evviva, finalmente si è costituito movimento organizzato di attivismo culturale con l'obbiettivo secolarizzare il paese! Sotto la direzione occulta di Santoro, lesbiche bolognesi, programmatori milanesi e coreografi tedeschi conducono un attacco cordinato e scientifico contro la Chiesa!
Ma anche no.
Non è difficile trovare l'epicentro di questi casi mediatici. La CADL (Lega cattolica antidiffamazione) è una Onlus fondata a Ferrara il 9 maggio 2007. Fin dalla nascita si è data da fare rilevando ogni sintomo della decadenza del paese. La sua sistematicità è inquietante: una media di 3 segnalazioni al giorno che vanno dalla bestemmia carpita dai labiali di un ciclista del Giro a dei Manifesti con fotomontaggi che raffigurano la fucilazione del Papa apparsi in quel di Genova. E, ovviamente le campagne contro l'arte degenerata che hanno dato all'associazione una visibilità immediata su tutti gli organi di informazione.

*La demenza che funziona*

Facendo un navigata nel sito cadlweb.org si trovano innumerevoli chicche di paranoia, un bizzarro linguaggio da setta (Pansessualismo? Cristofobia?) nonchè svarioni degni di blogger insonni. Un post a titolo esemplificativo: "Se Adolf Hitler fosse stato un artista - con buona pace della Comunità ebraica e delle vittime degli eccidi di cui egli fu responsabile - avrebbe potuto agire indisturbato, poiché la sua attività sarebbe stata considerata "insindacabile espressione artistica" e protetta dalla "libertà di espressione"? Avrebbe forse trovato strenui difensori in quanti, oggi, si lavano pilatescamente le mani davanti alla scandalosa bestemmia dello spettacolo Messiah Game?"

Ah ah! Quattro dementi che si atteggiano a difensori della reputazione della comunità cattolica, di Dio, della Madonna e dei santi tutti! Potrebbe essere una grande idea per un sito parodia: gli avvocati del Signore che ti fanno causa se bestemmi! Divertente! Ma anche no.

Gli antidiffamatori hanno forti agganci con la stampa e un filo diretto con politici come Luca Volontè. La cronistoria del giochino infame è istruttiva: sabato viene pubblicato senza troppo clamore (Rekombinant è l'unica lista in cui viene fatto girare il messaggio), martedì scattano l'interpellanza, i lanci delle agenzie, la denuncia alla Polizia Postale e mezza pagina sull'Avvenire. Giovedì c'è la discussione in Parlamento e la benedizione censoria da parte del governo Prodi che abbraccia la tesi pedopornografica senza (lo si desume dai verbali) aver analizzato veramente il caso.

Insomma, se lanciano le loro invettive deliranti sulla "vera arte" contro la Biennale vengono giustamente derisi dal mondo progressista. Ma se son tanto fortunati da trovare un anello debole nella catena istituzionale, un indaffarato cossighiano in un pomeriggio di giugno o un Cofferati assediato dal dissenso radicale e in cerca di nuovi elettori, può capitare ottengano risultati concreti.

*Il cristiano pubblico e il cristiano privato*

Quando attaccati, i cattolici sono soliti reiterare un'argomentazione molto potente, quella della religione come questione puramente personale. L'idea di una madonna che piange sperma è un violento attacco alla sensibilità di un religioso, un affondo infame contro la più intima sfera dell'animo umano.
Il credente è spesso convinto di avere una sensibilità più sviluppata di quella di un ateo. Si sa, per noi senza dio tutto si riduce a concetti gelidi come il dna e le concatenazioni di cause ed effetto. Non si pone il problema che una persona possa essere intimamente ferita anche da altre cose. Per esempio da dichiarazioni come quelle dell'onorevole Luca Volontè a proposito del suicidio di un ragazzo gay preso di mira da compagni omofobici: "Disgustoso strumentalizzare, come fanno alcuni omosessuali politici, la morte del ragazzo, vomitevole trasformare una tragedia giovanile, figlia del bullismo e della superficialità educativa, in uno spot pro-gay".

Eppure i cristiani, quando non sono chiusi a riccio a piagnucolare per le offese subite, si danno parecchio da fare per proiettare le loro intime convinzioni sulla società. Apro il sito di Repubblica e come prima notizia c'è il resoconto del convegno della Conferenza Episcopale Italiana. Apprendo che la CEI si preoccupa di "rischi di politiche legislative contrarie all'etica" e che ha pubblicato un documento che "affronta tutti i principali temi sociali, dall'immigrazione alla disoccupazione e alla precarietà del lavoro."

Occorre disarticolare questo doppio binario ed affrontare criticamente il discorso del rispetto religioso. Se i cattolici si costituiscono come forza politica (peraltro con importanti articolazioni economiche) non vedo perchè la critica dei loro valori non debba rientrare nel normale dibattito democratico.

*Affinita-divergenze fra il compagno Marilyn Manson e noi*

Inveire contro il tiranno genuflesso al clero o indignarsi per il degrado dello stato laico sono le cose più semplici e naturali da fare. Ma, pragmaticamente parlando, queste sono le condizioni in cui ci tocca operare ed è il caso che ci si abitui.
Un'altra possibile reazione è quella di rispondere ancora più incattiviti ai loro attacchi. Coi tempi che corrono non c'è niente di più divertente e liberatorio che affinare l'arte della bestemmia.
Eppure, ho il timore che così facendo daremmo loro ulteriori elementi per la loro teoria del complotto anticattolico.
Essendo privi di un vero e proprio progetto sociale i cattolici propongono la solita narrazione della crisi dei valori. Tutto sta andando a puttane, i bambini vengono corrotti, l'islam ci contamina, la famiglia e la società si disgregano e tutto questo accade perchè ci stiamo allontanando dai valori cristiani. Questioni che fra l'altro si prestano meglio a catalizzare l'attenzione pubblica rispetto ad argomenti di attualità che vengon presentati come "tecnici" come i finanziamenti alle missioni belliche, la dipendenza petrolifera, le misure contro la precarietà...
L'arte di indirizzare il discorso pubblico su determinate questioni ha raggiunto il suo massimo splendore durante i governi Berlusconiani ma non verrà abbandonata ora che il cavaliere si è fatto da parte.
Ora, fino a che punto siamo disposti ad alimentare dei dibattiti ideologici innescati a tavolino? O, quantomeno, fino a che punto ci conviene porci sul loro stesso livello? Ha senso contrapporsi specularmente, recitare la parte dei cattivi sapendo che senza i cattivi i buoni cessano di esistere?

Marilyn Manson raggiunge l'apice del successo nel 1996 con l'album Antichrist Superstar. Un disco industrial metal appena decente che diventa un caso grazie alle crociate delle organizzazioni cristiane.
Vengono organizzati picchetti ai concerti e linciaggi mediatici, il cantante si presta perfettamente come capro espiatorio di tutti i mali che affliggono la progenie dei WASP.
Due anni dopo il reverendo Manson spiazza tutti cambiando immagine e sound. Mechanical Animals è un disco dalle sonorità meno aggressive, tutta l'iconografia gotica è sostituita da un glam degenerato, inquietante ma abbastanza depurato da riferimenti religiosi. Manson è sempre di successo, è sempre disturbante e politico ma decisamente meno attaccabile. Non si presenta più come il grande corruttore che viene dall'inferno ma come il Male perfettamente integrato e compatibile allo star system. In un certo senso è arrivato a dimostrare la sua tesi: il connubio fra Marilyn (Monroe) Manson (Charles) ha assunto la forma compiuta.

*I limiti della sovraidentificazione*

Nelle pratiche attivistiche degli ultimi anni si è fatto largo uso di un'artificio retorico definito sovraidentificazione. Parente stretta della parodia, la sovraidentificazione consiste nello sposare la logica dominante di una relazione comunicativa disvelando i valori e le finalità implicite e nascoste del discorso (vedi "Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete" di A. Di Corinto e T.Tozzi).

Campioni di questa tecnica sono gli yes men, attivisti che da anni si impegnano nella "correzione dell'identità" dei potenti. Le loro performances consistono nell'inserirsi in canali ufficiali come conferenze o programmi televisivi e parlare per conto delle multinazionali, dei partiti o delle organizzazioni che intendono criticare. I loro discorsi portano alle estreme conseguenze le logiche degli "avversari" svelandone la loro pericolosità. Durante la campagna presidenziale del 2004 gli yes men decidono di supportare a modo loro la candidatura di J.W. Bush. A bordo di un autobus addobbato coi colori repubblicani attraversano gli "swing states" propagandando una serie di idee improbabili, dall'abbattimento di parchi nazionali allo sfruttamento militare del discioglimento delle callotte polari. In molti casi si accorgono che le loro proposte grottesce non suscitano le reazioni volute. La gente esprime una fiducia irrazionale ed incondizionata verso il candidato repubblicano. Gli yes men decidono di rendere la parodia ancor più spietata e le proposte più ciniche ma vengono comunque accolti con favore dagli elettori bushisti.

A quanto pare è difficile fare "cattiva pubblicità" quando c'è in ballo la fede. La sovversione semiotica richiede che i destinatari analizzino il messaggio, non che lo sottoscrivano solo in funzione del presunto enunciante.
La sovraidentificazione lavora sull'estremizzazione dei messaggi e ben si adatta alla demistificazione dei messaggi pubblicitari o delle rassicuranti dichiarazioni fatte in malafede delle corporations. Ma può applicarsi con la stessa efficacia ad enunciati già - come dire - estremi?
Qualche giorno fa bifo ha postato su Rekombinant il testo di un volantino diffuso davanti una chiesa in risposta alle vicende bolognesi. Il testo inizia così:

"Da quando i giacobini sovvertirono la legge dell'Altissimo per imporre l'arbitrio della Ragione umana, abbiamo dovuto assistere ad ogni sovvertimento e ad ogni nefandezza. Filosofi libertini corrompono i nostri fanciulli con idee di ateismo, artisti degenerati insozzano i muri e gli schermi del cinematografo con opere nichiliste contronatura, donne senza pudore offendono le nostre coscienze con le loro provocazioni indecenti..."

Ah ah, divertente, i fedeli saranno rimasti turbati. Ma confrontiamolo con la prosa di Piero Siffi, presidente della Lega Cattolica Antidiffamazione:

"Siamo tutti artisti, quando l’arte è intesa non come imitazione del bello e specchio del vero e del buono: sono artisti gli inscatolatori di deiezioni, gli imbottigliatori di evacuazioni, i creatori del nulla, gli imbrattatele, i provocatori dell’ovvio e non ultimi i vigliacchetti col dentino avvelenato contro Santa Romana Chiesa, la quale è maestra di Verità tanto quanto lo è di vera arte, di civiltà e di cultura." (c’è anche di meglio su http://www.papanews.it/approfondimenti.asp)

Certo, è possibile che Piero Siffi sia in realtà il più grande culture jammer dai tempi di Luther Blissett ma fino a prova contraria è il caso di trattenere le risate e prenderlo sul serio come fanno i politici, i giornali e i poliziotti.

*Post Scriptum*

Presumo che gli inquisitori fulltime della CADL, attenti lettori della lista, prendano questo testo come ulteriore dimostrazione del complotto organizzato ai danni della cultura cattolica. Chiaramente quanto scritto non corrisponde alle mie opinioni ma è solo un diversivo per confonderli. E’ anche per questo che ho evitato di tirare delle conclusioni.

"Soprattutto devo stare attento a non istruire troppo chiunque"

Guy The Bore

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