giovedì, luglio 12, 2007

La Nuova 500 fa schifo

Nel week-end scorso metà delle piazze delle principali città italyane erano assediate dalle ragazze e dai ragazzi immagine della FIAT: addestrati direttamente da Lapo erano ovunque per presentarci il mondo di stile incarnato dalla nuova 500.

Che dire? Vedete che dice Wu Ming 5 su Carmillaonline...


L’idea del trasporto individuale su ruote spinto da combustibili fossili è - insieme all’idea che sia giusto impiegare percentuali rilevanti delle risorse agricole del pianeta per allevare animali da carne- uno dei vettori principali che condurrà la presente civiltà all’estinzione, e con questa forse anche la Specie, e con lei molte altre specie attualmente viventi. Entità meccaniche dal design zoomorfo che deiettano veleni; capi di bestiame studiati per produrre tagli da carne che deiettano metano e gas serra. Articolazione semovente del concetto di metropoli, articolazione vivente del processo di desertificazione: il Futuro come deserta Metropoli. La Nuova Fiat 500 è stata dotata di un volto enigmatico, simile a quello di un’entità biomeccanica, vago androide assemblato in milioni di pezzi. E’ in grado di suscitare neutra simpatia, blanda affettività. I suoi quattro occhi sono tranquillizzanti, sembrano guardare lontano a dispetto del vecchio logo al centro del volto e dell’inanità stilistica complessiva.

L’incapacità di produrre stile è il sintomo della non-esistenza della contemporaneità, se non come campo d’azione del Tempo Reale. Il carapace simile a quello di un piccolo animale terragno serve a rassicurare un paese in avanzato stato di decomposizione, a suscitare ricordi culturali, ad avvolgere le dinamiche devastanti del paese in una pellicola anti-temporale, quasi che la presenza sulle strade di simili oggetti potesse avere un effetto scaramantico, la Nuova 500 come un paio di corna capace di destreggiarsi nel traffico urbano, di trovare finalmente parcheggio, fosse pure in seconda o quinta fila. Come Saremo identico a Come Eravamo: e questo, in un paese come questo, è davvero agghiacciante.
Il maestro di cerimonie alla presentazione della vetturetta, Luca di Montezemolo, incarna una delle linee di tendenza della post-politica del liberalismo multiculturale globale; un’asse Montezemolo-Veltroni nella post-Italia marcescente le cui esalazioni salgono fino alla stratosfera nel cielo estivo della fine del decennio, oppure le due facce di una stessa medaglia, Giano a guardiano della porta da cui entra sofferenza ed esce sofferenza e profitto-godimento per alcuni. Intanto alla presentazione della macchinetta il Premier Prodi sorrideva aprendo il volto-salvadanaio in un sorriso compiaciuto, nessuna sfida estetica nella Nuova 500, solo l’aria di famiglia, solo noi italiani che certe cose le facciamo proprio bene.

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