Per chi parlava di «politicismo» e di «settarismo», invocando l’unità del movimento no-War con chi ha votato il rifinanziamento della missione afghana e sostiene la guerra multilaterale del governo Prodi, la risposta dei 150.000 è inequivocabile, mette all’angolo ogni ambiguità. Politicisti e soli quelli di piazza del Popolo, soli, ma davvero soli, oltre che pochi. A piazza Esedra, invece, un grande movimento, una straordinaria dimensione moltitudinaria, differente ma comune, libera e potente. Un corteo che non ha accettato divieti e ha imposto la sua presenza nel cuore della città, dichiarando Bush ospite indesiderato e respingendo con forza la politica di guerra del governo...
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