"Alla fine di marzo del 1886, il sindaco Carter Harrison annunciò che a partire dal 1° maggio tutti i dipendenti della città non avrebbero lavorato più di otto ore al giorno. "Primo maggio" divenne subito un motto nazionale, e le associazioni operaie di ogni credo ideologico si uniro per organizzare in quella data uno sciopero generale allo scopo di creare un'adesione sempre più ampia alla causa delle otto ore. All'alba di quel giorno tanto atteso non c'era una sola nuvola in cielo e l'aria era fresca. In tutto il paese trecentomila persone abbandonarono il proprio posto di lavoro rispondendo all'invito a sfilare. A Chicago, ottomila persona si riunirono per marciare entusiaste alla nella zona del centro. Poliziotti armati, Pinkerton e uomini della milizia si appostarono sui tetti; stando alle voci, 1350 uomini della Guardia nazionale erano pronti a intervenire dalle armerie della città. La famiglia Parsons, con Albert Junior di sei anni e Lulu Eda di quattro, marciava in testa al corteo. I bambini si stancarono subito, ma a turno Lucy e Albert li presero in braccio, e il gelato e l'acqua di seltz acquistati dagli ambulanti per strada servirono a reprimere gli sbadigli e ricaricarne le energie. L'Associazione dei cittadini, che nelle speranze di Albert avrebbe dato prova di un carattere progressivo, decise che il corteo siglava l'inizio della rivoluzione e che Chicago sarebbe potuto "cadere nelle mani del comunismo". Di conseguenza, i membri più in vista dell'associazione sa appostarono in punti strategici lungo il tragitto del corteo in modo che, al primo segnale di disordine, avrebbero potuto avvisare immediatamente la polizia. Ma ebbero ben poco da riferire. Oltre alle fanfare e ai canti festosi, al buon umore e ai visi sorridenti, al picnic di una folla allegra sul prato di Ogden Grove, alle manifestazioni sportive e ai discorsi infervorati."
Questa è un breve ricordo degli albori del 1° maggio, festa dei lavoratori. E' tratto da Haymarket, Chicago di Martin Duberman che già avevo segnalato sul blog.
La festa descritta si tramutò in qualcosa di molto più tragico alla sera di quel giorno, quando la polizia attaccò senza motivo gruppi di operai che uscivano dalla fabbrica McCornick per aderire allo sciopero. Da lì s'innescò una spirale folle che portò allo scoppio di una bomba in piazza di cui vennere accusati di essere i mandanti i principali leader del movimento operaio di Chicago, fra cui il citato Parsons.
Finì ancora peggio. Al termine del processo pendevano dalla corda 4 innocenti: Spies, Fischer, Engel, Parsons.
martedì, maggio 01, 2007
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