da deriveapprodi

Impressiona il sondaggio di Ballarò: siete d'accordo o no con l'introduzione del reato di clandestinità, con l'esercito a presidiare le discariche, con le espulsioni in massa di stranieri irregolari? Sì, il 70 o 75 per cento. Cifre che spazzano via anche le distanze elettorali tra i due partiti dominanti. Segno che queste distanze dal punto di vista delle posizioni politiche non c'erano. Succede che un quartiere ex proletario promuove un pogrom anti-rom, succede che cinque tipacci neonazisti uccidono a Verona un ragazzo poco entusiasta di loro, succede che una banda coatta distrugge negozi di integratissimi stranieri al Pigneto di Roma, succede che un migrante muore nel Cpt di Torino (da domani si chiamerà Centro di Identificazione e di Espulsione, cercasi pd che trovi la nuova dizione almeno imbarazzante) perché nessuno si è adoperato per soccorrerlo. E il partito neonazista Forza Nuova va in tv e voleva andare alla Sapienza, Facoltà di Lettere, a coronare questa sequenza di avvenimenti, magari a celebrare l'inizio di un processo politico di cui potrebbe essere ispiratore.
Si può non esserci? Si può non prendersi la responsabilità di chiarire con l'azione, con le iniziative più varie, comprese quelle che prevedono resistenze e attacchi di forza, che non è il caso di cadere nell'abisso? Che non è il caso di dover confidare nel buon Berlusconi, leader massimo, certo, ma propenso a un balletto liberale, se non altro, refrattario per formazione e per interesse alle cupe atmosfere da Ku Klux Klan (e Striscia che fine farebbe?). Non c'è nessun altro che si possa prendere questa responsabilità al di fuori dei movimenti. Di quanto rimane dopo divisioni, regressioni, standardizzazioni pseudopacifiste. E così ci ritroviamo a praticare l'antifascismo. Era negli anni Settanta l'illusoria risorsa di un movimento che moriva. Nel '77 (quando rifioriva) non se ne parlava mica tanto. Siamo costretti all'antifascismo. Sapendo che se non riusciremo in fretta a metterlo da parte, tra i ferri vecchi, se non faremo circolare il più possibile le nostre idee creative e le nostre forme di vita più libere e suggestive, se non diffonderemo il nostro tipo di "contagio", non ci salveremo nemmeno da un poco prevedibile ritorno del fascismo organico.
Foto di Bryce Edwards [Antifa], con licenza Creative Commons da flickr
Nessun commento:
Posta un commento