sabato, marzo 01, 2008

Lo squaderno no.7 out now

Dall'Introduzione:

In questo numero abbiamo proposto una riflessione sul valore delle rappresentazioni sotto forma di mappe che non si concentra esclusivamente su questioni di cartografia. Mappare è atto di ricerca e sintesi, è un modo di raccontare il mondo per esplorare e anche rivelare il potere delle mappe. Si producono così molte mappe che permettono di orientarsi o che derivano piuttosto da esplorazioni vaganti, che nascono dal perdersi. Un’esperienza, questa, che riguarda prevalentemente i luoghi.

Di ogni luogo infatti possono esistere contempo mappe eteronome – come le carte geografiche ufficiali – e mappe autonome – collettive e autoprodotte – che rivelano di quello stesso luogo le molteplici nature.

Oppure, mappe dell’intangibile, di quelle strade che non percorreremo mai con i piedi: mappe concettuali e mappe mentali, che provano ad organizzare lo spazio dei pensieri, facilitandone la condivisione e provando al contempo a ridurne la complessità.
A pensarci bene, a ripercorrerne bene la genesi, questo numero nasce da una ricerca che ha cavalcato, amplificato e diffuso una suggestione prodotta dai pensieri di Peter Greenaway su Una mappa per il paradiso. Il regista inglese suggerisce che “il Paradiso raggiunto attraverso una mappa non deve essere necessariamente lo stesso Paradiso manifesto in quella mappa”, invitando a compiere un viaggio che mentre cerca di orientarsi su mappe che scompariranno, ci invita a riscoprirle e ri-orientarle, secondo quello che possediamo. Un invito forse subliminale a cui hanno risposto un po’ tutti gli autori dei pezzi che leggerete, in primis l’artista che con lo stesso entusiasmo con cui ci ha offerto le sue immagini ospitiamo: Damian Le Bas, che ha disegnato il suo Gypsy Country, paese non contemplato dalla geografia di stato.
(continua)

La rivista può essere scaricata in formato .pdf al sito www.losquaderno.net

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