Continua il dibattito e la discussione attorno ai temi sollevati da Sergio Bologna nel suo Ceti medi senza futuro?, testo di cui ho già parlato più volte e che ritengo sia una delle migliori analisi - per quanto frammentata - sul lavoro e sulle condizioni del lavoro che si vede in Italia da almeno un decennio. Dopo l'uragano delle elezioni politiche la prima indicazione da trarre è la necessità di rimmetersi a fare i conti con i lavori e i lavoratori del capitalismo cognitivo, gli unici che possono indicare le fratture su cui far leva per liberare tutte e tutti dall'imposizione lavorativa e mostrare linee di fuga per l'auto-determinazione delle nostre esistenze.
E' uscito - per tornare a Ceti medi senza futuro? - un libricino sempre per DeriveApprodi, liberamente scaricabile oltre che acquistabile, in cui sono raccolti diversi contributi sul tema Condizioni e identità del lavoro professionale. Vi hanno partecipato L. Cigarini, C. Marazzi, K. Neundlinger, D. Banfi, L. Romano, S. Bologna.
Per chi volesse il tutto si trova qui su DeriveApprodi.
mercoledì, aprile 30, 2008
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