mercoledì, febbraio 06, 2008

Parole al vento sull'orlo dell'ultimo abisso - di Bifo

tratto da rekombinant

Un anno e mezzo dopo le elezioni lo spettacolo che abbiamo sotto gli occhi è catastrofico. Non solo per l'Italia, che quella ormai ci possiamo mettere una pietra sopra e tanti saluti. Ma per la sinistra, se ancora ha senso occuparsene. E soprattutto per la società, quella sì che dispiace davvero veder come l'hanno ridotta.

Compagni della sinistra, vi rendete conto di quello che avete combinato? Ad ascoltare Giordano e gli altri pare di no. Vi rendete conto del fatto che la responsabilità della catastrofe è anche vostra? Chi accetta di votare un protocollo antioperaio, chi vota i crediti di una guerra criminale e perdente non può pensare poi di cavarsela dicendo scusate ma non si poteva far cadere il governo. Perché no? Perché è già successo nel '98 e non possiamo ripetere lo sgambetto? Ma due errori di segno opposto non fanno una cosa giusta.Qualcuno il governo l'ha fatto cadere, e adesso nessuno potrà accusarne la sinistra. Sai che soddisfazione.

In compenso tutti potranno accusare la sinistra di varie altre cose: siete corresponsabili, che lo ammettiate o no, di un governo che non ha realizzato nemmeno una delle sue promesse, non ha cancellato nessuna delle leggi infami che ci pesano ancora sulla testa, e ha prodotto norme assassine come la detassazione delle ore straordinarie.
Per non votarvi mai più basta sapere che mentre inzuppavate un fazzoletto dopo l'altro con lagrime da coccodrillo ai funerali degli operai della Thyssen, accettavate la detassazione delle ore straordinarie. Tutte le parole sulla prevenzione e la sicurezza sul lavoro sono parole ipocrite, se si fa finta di non sapere che detassare le ore straordinarie significa incrementare il numero dei morti e dei feriti sul lavoro.

Allora, da elettore che vi ha votato e non vi voterà più, provo a darvi un consiglio, tanto che fatica mi costa.
Un consiglio semplice: non partecipate alle elezioni. Non presentate nessuna lista di sinistra alle elezioni che si svolgeranno fra un paio di mesi. Cancellatevi, ritiratevi, dichiarate che non si può andare alle elezioni in queste condizioni. Quali condizioni? Quelle che voi non avete avuto la forza il coraggio la decenza di cambiare, cari signori. Le condizioni dello strapotere mediatico di un gruppo finanziario e politico.

Da che mondo è mondo, quando non esistono le condizioni minime per un confronto democratico si fa così:si denuncia la situazione e si chiama il popolo a non andare alle urne.
Tanto statene certi: come me saranno molti quelli che alle urne non ci andranno. Potrebbero diventare una marea. Mettetevi alla testa dell'esercito astensionista invece di piagnucolare per alleanze indecorose il cui fallimento è già sotto gli occhi di tutti.
Lanciate una campagna di denuncia della dittatura mediatica, appellatevi all'Unione europea per chiedere il commissariamento di un paese in cui domina da decenni incontrastato un gruppo finanziario criminale guidato da un apologeta del fascismo.

Chiamate la gente a prepararsi: la guerra afgana in cui vi siete fatti trascinare volge al peggio, la più profonda e più lunga delle recessioni si prepara, l'inflazione taglieggerà i salari che voi avete lasciato a livelli indecenti, le strutture civili del paese che la vostra politica subalterna ha contribuito a devastare cadranno a pezzi (già la scuola è in coma e la ricerca in agonia). Fatevi l'autocritica per la vostra indecente prova di servilismo, e parlate chiaro ai milioni di operai di precari, di insegnanti, di donne che la vostra insipienza ha lasciato soli. Dite con chiarezza che il momento è giunto di organizzarsi per vivere fuori dalle regole del profitto, per la disobbedienza sociale organizzata, per il sabotaggio sistematico del dominio padronale.

Può darsi che la società non sia più in grado di rispondere, ma occorrerebbe provarci, almeno una volta. Morireste almeno con l'onore delle armi. E invece indegnamente precipiterete nell'ultimo abisso. L'ultimo, per fortuna. Così dopo non se ne parla più.

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