mercoledì, febbraio 21, 2007

Radical Europe in Milan

Sabato io sono stato a Vicenza a manifestare, una manifestazione importante e bella, in cui ho avuto occasione di incontrare tante sorelle e fratelli che non vedo spesso e che mi hanno scaldato il cuore. Ma qui non voglio parlare di questo. Vicenza, per chi ha orecchio parla da sé.

A Milano nella stessa giornata andava in scena il brainstorming n_europeo lanciato da neurogreen, la cui discussione partiva dal Manifesto A4RE che qui avevo postato qualche mese fa. Sarei dovuto esserci, mi dispiace aver marcato assenza perché è un processo a cui guardo con estremo interesse. Quindi di seguito riporto il resoconto scritto da Alex Foti sull'assemblea di sabato, in pieno stile fotiano (da neurogreen)

Sono stati giorni intensi e coinvolgenti che hanno cementato la volontà collettiva euroradicale di neurogreen, flexblues, piratgruppen/flexico. Da rattazzo ci sono state giovedì le prime
cospirazioni ricombinanti. Poi venerdì sera in niguarda un megarinfresco organizzato da paolopuntoebasta ed ecomutantz ha pumped up da vibe x la convergenza dei tre affluenti alla schighera, dove sono arrivati a ondate prima i danesi, poi i milanesi, quindi brian e poi i belgi. Al Pini sono venuti 4 da liegi e 1 da bruxelles, 1 da graz, 1 da londra, 1 da parigi, 4 da copenhagen, varie/i neurogrini da milano, roma, bologna.
Una congrega di menti formidabili che vanno dal
mediattivismo precario-sovversivo alle campagne di ecologia urbana, all'azione diretta contro la persecuzione degli immigrati, alla teoria sociale, estetica e della comunicazione, all'informazionalismo p2p, alla conoscenza dei punti deboli della governance europea, al costituzionalismo federalista, al situazionismo in salsa queer alla visionarietà insopprimibilmente radicale: una banda di matti immersi nel verde di un ex manicomio;)

Dopo l'apertura dell'asblea e il riepilogo della discussione online (ci rinfacciano europa e riformismo ma nn hanno alternative politiche da proporre), Nikolaj ha posto così il problema: come attivisti ci vogliamo porre una blue ocean strategy o una red see strategy? Strategia del mare sgombro, è chiaro. E il demoradicalismo europeo sembra proprio essere tale, come abbiamo già verificato con la crescita dell'euromayday.


Ci siamo divisi in 3 sottogruppi che avevano il compito di discutere natura e funzioni dell'associazione, e campagne e messaggi di attivazione.
Il gruppo di discussione di Brian Holmes ha sintetizzato così il compito di neuroradical europe (a brian piace così: a voi?): né una rete né un partito ma un'associazione che si pone il compito di fare da interfaccia fra movimenti negli stati-nazione e livello transnazionale europeo così da costituire un layer che schiacci il piano astratto del capitale e della tecnocrazie europei per farlo aderie alla morfologia concreta delle reti sociali e delle attivazioni locali.

Il gruppo di Paolo Vern ha delineato una strategia offensiva sui diritti fondamentali tale da dar vita a una advocacy x i diritti (ECLU) con assistenza legale e campaigning che riapra il dibattito europeo.

Il mio gruppo ha discusso dell'interconnessione ed esaltazione delle campagne di ecologismo urbano nelle metropoli europee e ha soppesato vantaggi e svantaggi di un approccio populista alla comunicazione. In particolare si è diviso sul costituzionalismo europeo. Europe is boring, radical europe shall not be, come ha sottolineato la ventenne Pil. Il referendum paneuropeo nn scalda gli animi e prevale nell'asblea la chiusura ai processi elitisti di ricomposizione costituzionale che vogliono cancellare il doppio no.

Si è quindi passata alla plenaria (30-40 persone). Nicola ha sottolineato l'importanza di un'opposizione all'intergovernamentalismo teso a evitare che le decisioni sulla costituzione europea si svolgano nelle porte chiuse di vertici come quello a berlino il 24-25 marzo. Una comune strategia offensiva sui diritti fondamentali è sembrata a molti il modo per uscire dall'impasse dell'europeismo liberale vs antieuropeismo noglobal e affermare un europeismo neuroradicale.
Gli ecomutanti hanno ricordato l'8 dicembre giornata globale 007 contro il cambiamento climatico ed è stata messa in agenda della costituenda associazione. E' stata affermata con forza la volontà di fare un sito che contenga testi radical multilingue sull'opposizione sociale ed ecologica in europa.

La sera cena in bovisa e party inenarrabile in conchetta in un'atmosfera di gaiezza contagiosa davvero insolita per milano.

Morale: think tank, subvertising, advocacy x i diritti civili, azioni di pressione sociale, ecologismo urbano reticolare, queste le cose che vogliamo sviluppare insieme con l'associazione. La discussione continua su una lista con dominio su agora.eu che partirà a breve, nn appena i danesi postano la versione condensed del documento.


5, come le dita della mano, sono i colori dell'europa radicale:

mignolo pinky, anulare silver, medio black, indice rosso, pollice verde.

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