venerdì, aprile 07, 2006

Io voto, ecco chi voto...

Da qui a lunedì 10 probabilmente non riuscirò a scrivere nulla sul blog, quindi ho pensato che in quest'ultimo giorno di questa lunghissima campagna elettorale qualcosa è giusto dire a proposito di questo giro di giostra elettorale. E' giusto perchè è percettibilmente montata una certa tensione attorno all'evento, una vibra che in molti mi hanno detto sentire difficilmente interpretabile: ci libereremo del nano, o saremo condannati ad altri anni di supplizio? good o bad vibration? Non mi ha mai fatto impazzire negli ultimi dieci anni tutto questa attenzione sul nano, soprattutto in una certa sinistra, però ora lo voglio nominare - a due giorni dal voto - per esorcizzarne l'incombente ombra che nell'incubo quotidiano a volte sembra volersi protrarre all'infinito nello spazio e nel tempo.
Primo obiettivo, quindi, scacciare il nano.

Mappoi, come la mettiamo sul chi votare? Questo è un grande interrogativo, tutte le persone attorno a me - che certamente sono di un "certo" tipo - se lo stanno ancora ponendo.
Vorrei dirvi io cosa ne penso, anzi cosa voterò.
Nei giorni della rivolta francese, dell'insorgenza della generazione europrecaria, della concitata costruzione della maydayparade006 ho sentito e sento ancora più urgente la necessità di rilanciare alcune priorità fondamentali, per potere immaginare ancora, in futuro, la possibilità di incidere sul reale e cambiarlo profondamente, per immaginare ancora una frontiera.

  1. La prima è la questione della precarietà, termine entrato in voga ultimamente fra il ceto politico e di cui tutti ora si riempiono la bocca.
  2. La seconda è il rilancio del processo di costruzione della costituzione materiale dell'Europa.
  3. La terza riguarda i migranti, la loro totale mancanza di diritti e l'affermazione del rifiuto di ogni logica poliziesca e mercificatoria nella gestione di uomini e donne (ovviamente, in primis, la chiusura di ogni CPT, strutture tanto vicini alle famigerate prigioni di Abu Ghraib e Guantanamo).
  4. Ultima, l'ampliamento delle libertà individuali e, da subito, l'abrogazione della neoapprovata "legge sulle droghe".
In massima sintesi è su queste questioni che ho pesato la scelta fra il chi votare e alla fine ho deciso che voterò i Verdi (alla Camera e al Senato). Non sono certo immuni da critiche, di certo all'interno c'è gente con cui ho poco da spartire, ma penso ad esempio che siano l'unica possibilità di poter liberarci della precarietà attraverso l'allargamento dei diritti e non della subordinazione (continuaità di reddito, basic income, maternità per tutte, ecc.), liberandoci al contempo degli approcci lavoristi sulla risoluzione della questione tanto in voga nel resto dell'Unione. L'unico partito in italya che possa porre - ovviamente oltre ai movimenti europrecari - il riconoscimento della dimensione europea della precarietà, quindi della necessaria azione di rilancio della costruzione di un'Europa che - potenzialmente più autonoma e cosmopolita di ogni governo nazionale - ponga con forza la necessità di un nuovo welfare e il principio di cittadinanza per residenza sul territorio europeo. I lager-CPT vanno chiusi e basta, cittadinanza europea per tutti i residenti sul suolo europeo!
I Verdi sono poi una forza laica, più coerente della filoatlantista rosanelpugno e più affidabili per spingere verso l'allargamento dei diritti individuali, in primo luogo limitando l'azione normativizzante e invadente dello Stato nella nostra sfera privata - i nostri corpi e le nostre condotte - che si tratti di sesso, droghe, vita (fecondazione assistita) o morte (eutanasia).
Sono l'unica federazione politica (non propriamente un partito) affidabile per proporre un modello di società basato sulla libera circolazione della conoscenza, quanto meno che possa tentare di contenere le pressioni delle lobby su copyright, peer to peer, brevetti, ecc.

Voterò i Verdi e, per quanto possibile, inviterò altri a farlo. Senza illusioni chiaramente, anche perchè quello qui sopra è il "mio" programma elettorale più che quello dei Verdi. Ma visto che da qualche parte bisogna iniziare preferisco puntare su quello che al momento mi sembra il trampolino migliore verso una certa impostazione dei problemi.
Infine, in questo caso last but not least, in questi anni di catostrofi realizzate, evocate e dal uomo incubate, il nostro sguardo dovrebbe guardare a ciò che succede sempre più attraverso gli occhi dell'ecoattivismo radicale, ed anche qui il trampolino migliore disponibile da sfruttare per le elezioni sono ancora i Verdi, che quanto meno non mirano alla risoluzione di tutti i problemi con la vecchia - e insostenibile - ricetta della crescita economica continua come fanno rifondazione
e gli altri partiti della cosìddetta sinistra radicale...

A lunedì, good o bad vibration?!

Nessun commento: