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Io sono nettamente per la prima ipotesi, temo che con l'intenzione di cancellare la precarietà si faccia un salto indietro, da una flessibilità eccessiva del mercato del lavoro a una rigidità che non è detto faccia meno danni (oltre a essere terribilmente deprimente) alla nostra salute psicofisica.
La soluzione è da cercare altrove, fuori da una visione lavorista e sviluppista, bisogna riuscire cioè a fare come nel '73 quando con lo statuto dei lavoratori la rigidità del mercato del lavoro venne distribuita anche sulle spalle del capitale e non solo del lavoro.
Questa volta si tratta di scaricare l'insostenibilità sociale della precarietà sulle spalle delle aziende e attrezzando un nuovo sistema di welfare.
Ah, in primo luogo per questo rifonda non avrà il mio voto. Insieme a chi pensa solo a farci lavorare, che dei diritti nel caso se ne parla poi.
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