venerdì, dicembre 15, 2006

YouTube finisce nella blacklist del governo iraniano.

Come riportato da Associated Press la scorsa settimana, in questi giorni in Iran sono state adottate delle misure di censura per restringere l'uso di Internet.

Martedì scorso il popolare sito web di video sharing YouTube è stato bloccato, e gli utenti che provavano ad aprirlo visualizzavano il seguente messaggio: “On the basis of the Islamic Republic of Iran laws access to this Web site is not authorized”.

Un messaggio simile appare anche per tutti i siti web pornografici e dell'opposizione bloccati dal governo.

Paradossalmente Google Video risulta ancora in funzione.

E' difficile dire da quanto tempo You Tube sia sulla blacklist del governo Iraniano, ma secondo Reporters Without Borders è stato bloccato da almeno 9 giorni. Essi hanno commentato l'episodio dicendo che: “adesso la censura è la regola piuttosto che l'eccezione”.

La ragione per la quale il governo iraniano ha deciso di bloccare il sito web non è stata rilasciata ufficialmente, ma secondo alcuni giornalisti il divieto è la risposta ad un recente video online in cui viene mostrato una famosa attrice di soap opera che si lascia andare a “comportamenti indecenti” con il suo ex-fidanzato.

Da un altro punto di vista, secondo un gruppo di attivisti per la lotta sui diritti dei media, questa decisione sarebbe dovuta ad una serie di video postati su YouTube dai Mujahedeen-e-Khalq ed altri gruppi Iraniani di opposizione , compresi altri video postati da alcuni singoli iraniani critici contro il regime.

Secondo l'opinione di diversi giornalisti che lavorano in quella regione, questo dimostra come l' Iran stia provando a creare delle barriere digitali per bloccare qualsiasi notizia e tendenza culturale proveniente dall'estero. In particolare, il governo iraniano sta provando a portare avanti una sorta di campagna per proteggere il paese dall'influenza di musica, film e immagini provenienti dall'occidente. Tuttavia i siti web occidentali di informazione sono generalmente disponibili, mentre i blog e le pagine web locali contenenti messaggi “non autorizzati” sono regolarmente bloccati.

Come al solito il problema reale non è il disagio che potrebbe essere provocato dall'impossibilità di accedere ad alcuni siti web, dato che molti utenti internet sanno come ottenere accesso alle pagine web non autorizzate attraverso una serie di strumenti gratuiti disponibili sulla Rete.

Il problema reale riguarda il fatto che qualsiasi forma di espressione minimamente in contrasto con la visione del Governo è immediatamente bloccata, ed i “trasgressori” perseguiti.

Non solo Internet è sottoposta a censura, infatti: sia sotto la presidenza Kahatami che del suo successore Ahmadinejad, molte riviste e giornali sono stati chiusi, e solo pochi di loro esistono ancora, e qualsiasi critica contro il Governo è auto-censurata per timore delle conseguenze.

L' Iran ha circa 7.5 milioni di utenti Internet, il più alto numeri di utenti del web in Medio Oriente dopo l' Israele. Il paese ha anche più di 100000 blogger, alcuni dei quali si sostituiscono alla stampa riformista iraniana soppressa.


da Zone-H


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