mercoledì, aprile 16, 2008

Ritorno al futuro

da City of Gods

La vera notizia è che nel nuovo parlamento italiano non sederà nessun rappresentante della sinistra.

Che Silvio Berlusconi vincesse, insieme alla sua banda di forcaioli, mafiosi e razzisti, era più o meno scontato. Che parte della società italiana si senta attratta da queste doti naturali del Partito delle libertà lo si poteva immaginare, anche se è sempre triste toccarlo con mano. Il risultato della Lega e di Di Pietro confermano il trend. E Veltroni e il PD, nonostante l'impegno a fare seriamente la parte rassicurante dei monaci della politica nazionale - buona volontà, accoglienza, dialogo, moderazione, preghiera - non sono riusciti a intercettare il voto cattolico. Anche questa non è una sorpresa.

La vera notizia è la scomparsa della sinistra. Tutti si stupiscono, noi di City un po’ meno. Ce lo aspettavamo, seppur non nelle proporzioni di questa disfatta che ricorda simbolicamente la caduta del muro di Berlino. Il volto di Fausto Bertinotti, ieri sera su tutte le reti nazionali, ben rappresentava il fatto, assomigliando vagamente al crollo di una diga, come dice la canzone.

Che altro attendersi, che altro si attendeva questa sinistra, quando la frammentazione sociale mostra ogni giorno di più la sua irriducibilità a farsi rappresentare dalle forme canoniche del partito e del sindacato tradizionali? Che tipo di appealing può fornire un’idea della politica che inciampa a parlare di violenza e non violenza in modo completamente disincarnato, senza rendersi conto che la violenza della vita quotidiana e del ricatto economico è oramai costante e pervasiva? Che senso ha ancora una volta affrontare il tema del precariato esistenziale come se fosse semplicemente una questione di interventi legislativi sul lavoro? Che risposta o prospettive sono state date in termini di welfare e soddisfacimento dei nuovi bisogni? Che soggetti sociali aveva in mente questa sinistra votata alla sconfitta? Che donne, che uomini, che rapporto con i movimenti, con la vita reale, con l'ambiente?

La sinistra istituzionale, che si è detta "radicale" o "arcobaleno", si è rilevata inadeguata e vecchia, e non solo dal punto di vista anagrafico.

La sinistra è morta, si può e si deve ripartire dal futuro.

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