mercoledì, maggio 03, 2006

LA MAY DAY DEL GIGANTE ADDORMENTATO da limE (Atlanta)

Il primo maggio 2006 sara' ricordato dagli americani? Era un normale giorno lavorativo, come tanti. C'era una sola differenza: alcune migliaia di Latinos, e immigrati da altre terre, anziche' presentarsi al lavoro sono scesi in piazza a protestare. Oltre a scioperare, hanno anche scelto di boycottare: non hanno speso un dime in questo May Day. Hanno posto in atto due 'pratiche' che hanno una grande storia nella democrazia made in Usa: to go on strike and boycott. Da troppi anni tuttavia queste attivita' sono state 'puritanizzate'. Con i sindacati sotto il dieci per cento ed una crescita spropositata del cosiddetto Criminal Justice System, le voci dissenzienti appaiono poco. Per lo meno in pubblico. Ecco cosa succede: di fronte al progetto di legge HR 4437 (cd. Sensenbrenner) approvato della Camera dei Rappresentanti si scaglia la voce degli immigrati irregolari, consci che se anche al Senato l'andazzo seguisse le spinte ultraconservatrici di Mr. Tancredo o Mr. Specter, per loro sarebbero guai. Il progetto allo stato dell'arte segue le follie dei nazionalisti di casa nostra. Erigere barriere, investire un sacco di soldi nella sicurezza di frontiera, classificare tra i reati gravi quello di camminare sul suolo senza il documento in regola, ecc. Insomma la solita difesa. I soliti argomenti. Il lavoro rubato, la competizione falsata, la criminalita', le spese sociali...Logico no? Nessuna menzione per lo sfruttamento del lavoro nero, unico reato ad oggi perseguibile. Una sola 'finestra': un difficile processo di regolarizzazione. Bush vorrebbe l'inserimento nel progetto del programma 'trabajadores huespedes', collegando la condizione di legalita' alla situazione lavorativa. Ricorda qualcosa? Lascio a voi i commenti. Pero' una cosa ha sorpreso davvero tutti. Gli immigrati sono diversi dagli altri: hanno avuto il coraggio o l'incoscienza di sfidare lo stato americano, le sue regole, il suo perbenismo. Sono scesi a protestare in piazza durante un giorno lavorativo. Hanno legato la loro protesta per i diritti umani con quella contro un potere che li opprime. Non hanno lavorato ed hanno rinunciato al consumo in un ambiente a loro ostile. Il cittadino made in Usa ormai non sclera piu', la societa' giudica male la cattiva predisposione di chi disobbedisce alle regole. I Latinos possono essere cacciati dal lavoro per quello che hanno fatto ieri. Eppure non si arrendono. Pensano di essere nel giusto. Ci credono. Chissa' se riporteranno la loro vittoria. Per ora hanno fatto qualcosa di straordinario. Hanno dato uno scossone a questo popolo che dorme, anestetizzato dalla siringona del terrore post 9/11.
Non e' detto che si risvegli, non e' detto che si riaddormenti. Vediamo come va avanti.

1 commento:

frnc ha detto...

Dalle notizie che giungono al di qua dell'oceano sui medium mainstream, ma non solo, queste manifestazioni sono state fortemente partecipate, si parla di milioni di migranti che forzano la visione che li vuole buoni solo per produrre (e anche consumare finchè non rompono troppo le palle...)